venerdì 13 ottobre 2017

Io e lo Spinning - Riflessioni sull'atto del pedalare

La passione per la bicicletta ce l'ho sempre avuta.

Prima di scoprire la corsa, l'atto di uscire in biciletta rappresentava il mio sfogo quotidiano, irrinunciabile: con la mia fidata citybike, attrezzata con un più che adeguato cambio Shimano, sono arrivata dappertutto, spaziando dalla città alla campagna alla collina.







Andare in bicicletta mi trasmetteva un enorme senso di libertà, amplificato anche dal fatto che svolgo un lavoro d' ufficio, per cui sono chiusa otto ore al giorno all'interno di quattro, soffocanti mura; poter prendere la bici ed uscire all'aria aperta era come spalancare una finestra e respirare a pieni polmoni.

Poi è arrivato il traffico ingestibile, quello fatto di persone sempre di fretta, stressate, incazzate e con il cellulare in mano; andare per strada con la bici stava diventando sempre più pericoloso ed io, che un pò fifona la sono (😅) ho preferito salvaguardare la mia incolumità e "appendere la bici al chiodo" (lo so, una scelta drastica, ma io sono fatta così, non concepisco la mezza misura: o tutto bianco o tutto nero, le scale di grigi semplicemente non sono contemplate).

Per un periodo ho fatto palestra (pesi, attrezzi, macchinari, bilanceri etc.), una noia mortale; mi mancava l'atto fisico del pedalare, la componente aerobica tipica degli sport di resistenza, come appunto bici, nuoto e corsa.

Premetto che, prima di allora (e parlo del 2010) non avevo mai sentito parlare dello spinning.

Del tutto causalmente, in occasione di un "open-day" organizzato dalla mia palestra, durante il quale si potevano provare tutti i corsi gratuitamente, scopro l'esistenza dello spinning e decido di provare a fare un'ora, partendo ben poco convinta circa questo modo "bizzarro" di andare in bicicletta.

Ero sicura che non mi sarebbe piaciuto, e invece è stato amore a prima vista.

Da quella lezione ne sono susseguite molte altre, fino a che fare spinning è diventata una vera e propria dipendenza.

"Addicted to spinning", direbbero gli inglesi.

Pedalare a tempo di musica mi piaceva da impazzire, mi dava carica, energia positiva; se per caso la giornata al lavoro era stata particolarmente stressante, bastava un'ora di pedalata per scaricare ogni tensione.

Grazie allo spinning ho anche avuto modo di conoscere molte persone, tutte accomunate dalla stessa passione, o meglio, dalla stessa, sana "dipendenza".

Con alcune di loro sono rimasta in contatto, con altre ho perso i contatti, soprattutto da quando la passione per la corsa, entrata nella mia vita nel 2012, ha scalzato quella per lo spinning.

Ma questa è un'altra storia, o meglio...un altro post!

Riprendere a fare spinning, nel 2014, dopo due anni dedicati interamente alla corsa, è stata più che altro una necessità, legata ad alcuni piccoli infortuni che si sono presentati in seguito ad una stagione di allenamenti di running veramente intensa (in quel periodo stavo infatti preparando la mia prima maratona, quella di Reggio Emilia, per cui "viaggiavo" con una media di 70-80km alla settimana).

Alcuni problemi alle ginocchia mi hanno infatti imposto la necessità di "scaricare" utilizzando un tipo di allenamento diverso; in poche parole, dovevo far "girare le gambe" in modo da non gravare sulle mie povere ginocchia doloranti.

Voi direte: brava, ti sei riscritta in palestra e hai ritrovato il tuo gruppo di spinning!

In realtà le cose non sono andate così, poichè in quel periodo la mia vita privata, per una serie di cose, non mi lasciava il tempo di frequentare lezioni in palestra.

Avevo bisogno di riprendere a pedalare ma senza dover perdere tempo ad andare in palestra, parcheggiare, cambiarmi, fare lezione, farmi la doccia, rivestirmi e tornare a casa, il tutto in mezzo al traffico delle ore di punta, quelle serali.

Quindi, un fine settimana sono andata alla Decathlon e ho acquistato una bici da spinning molto "basic" (ben lontana da quelle super-tecnologiche della "Technogym", tanto per intenderci) ma che, nella sua semplicità, faceva esattamente al caso mio.

La bici mi è stata comodamente recapitata e montata a casa, così ho risolto il problema dell'ottimizzazione dei tempi.

Premetto che io vivo da sola in un bilocale (insieme al piccolo Gino, ovviamente) che non mi lascia molto spazio vuoto da utilizzare, ma la bici da spinning della Decathlon ha trovato la sua perfetta sistemazione in soggiorno, rivolta verso la televisione e verso i due finestroni che danno sui campi: una location ottimale per le mie pedalate!


Per quanto riguarda la musica, ho scoperto che non c'è niente di meglio dei CD del PAPEETE di Milano Marittima: sembrano studiati apposta per lo spinning, e non per far saltare gruppi di adolescenti scalmanati sui lettini. Hanno infatti una perfetta alternanza di ritmi che permette di variare continuamente la pedalata e la spinta: pedali in pianura, poi sali in collina, poi torni in painura, poi affronti la montagna. Insomma, 74 minuti di energia allo stato puro che scorre nelle vene e che ti lascia felicemente sudata e stremata!

In questo periodo in cui, grazie alla mia alimentazione (di cui parlerò successivamente), mi sento molto in forma, sto pedalando tantissimo e questa cosa mi fa stare incredibilmente bene, sia di testa che fisicamente.

Probabilmente, allenamenti così intensi e frequenti rallenteranno un poco il mio programma di recupero peso, ma non importa: non intendo rinunciare ad un'attività che mi regala cotanta stabilità emotiva ed equilibrio psico-fisico. Se continuo a mangiare bene e in abbondanza, sono sicura che riuscirò ad allenarmi costantemente senza per questo perdere chili.

La chiave sta tutta nella corretta sinergia tra allenamento e alimentazione, e questa sinergia è oggetto dei miei studi da parecchio tempo; trovare il giusto equilibrio non è nè scontato nè banale, anzi: occorre leggere, documentarsi senza sosta ed ascoltare costantemente il proprio corpo.  

Parlerò di come sto facendo interagire attività fisica ed alimentazione nei prossimi post, e di come i miei pasti mi permettano un recupero ottimale dagli allenamenti.

A presto!

Francesca di Sport & Sapori 

  


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