lunedì 23 ottobre 2017

Sull'Arte del "Fare la Spesa"

Fare la spesa non è una cosa che si improvvisa: fare la spesa è un' ARTE.


Probabilmente, non tutti saranno d'accordo con questa mia affermazione, anche perchè fare la spesa è un pò come mangiare fegato e animelle: o lo odi, o lo ami.


Io, personalmente, faccio parte della seconda categoria: ADORO fare la spesa, e per questo motivo ho adottato una strategia ben precisa che mi permetta di dedicare a codesta attività sia il giusto tempo che lo stato d'animo adeguato.


Generalmente, in che modo facciamo la spesa?
Ovvio: di corsa, incastrandola tra l'uscita dall'ufficio e la lezione di nuoto dei bambini o tra il suono della campanella di scuola e la manicure dall'estetista.


Insomma, quello che dedichiamo alla spesa non è mai un tempo "ad hoc" o "tailor made", ovvero cucito su misura: è un tempo "rubato", un qualcosa che dobbiamo incastrare tra altre attività che riteniamo più importanti.
Con il risulato che fare la spesa diventa un obbligo, una scocciatura, una perdita di tempo, e non un piacere, come dovrebbe essere.
In fondo, noi entriamo al supermercato per fare un favore a noi stessi, dal momento che in quel posto acquistiamo cibo che si tramuterà in nutrimento per il nostro copo e per la nostra anima.
Quindi, perchè molti di noi odiano questa attività che, al contrario, dovrebbe stimolare la nostra curiosità e il nostro interesse?


Penso che la risposta sia molto semplice: perchè abbiamo la tendenza a sottovalutare quello che finisce nel nostro carrello.
Entriamo al supermercato, sappiamo di avere a disposizione solo 15-20 minuti per riempire il carrello, pagare, imbustare, caricare in macchina e poi correre a prendere i figli a scuola o andare dal parrucchiere o alla partita di calcetto con gli amici.
Così, presi dalla fretta e dal panico, afferriamo le prime cose che ci vengono in mano, possibilmente comode e rapide: cibi in scatola, sughi pronti, merendine confezionate, alimenti precotti, insaccati e buste su buste di surgelati, dai Quattro Salti in Padella agli hamburger alle pizze.


Okay, sicuramente abbiamo riempito il carrello, ma abbiamo veramente scelto il nutrimento giusto per il nostro corpo?
Siamo proprio convinti che le nostre cellule, per rimanere in salute, abbiano bisogno di quel cornetto alla crema (confezionato! Almeno fosse fresco di forno...) pieno di grassi idrogenati, conservanti e olio di palma? 


Ora, non sono qui per propinare ai miei lettori una pallosissima lezione su ciò che fa bene e su ciò che fa male, perchè, a grandi linee, tutti lo sappiamo, per cui risulterei solo pedante e ripetitiva.


La mia è solo una riflessione in merito a come si può trasformare un momento della giornata, ritenuto dalla stragrande maggioranza come un'antipatica incombenza, in una piacevole parentesi dedicata a noi stessi e al nostro benessere, al pari (se non più importante) di un appuntamento dall'estetista o dal massaggiatore.


Non voglio darvi delle regole, per cui mi limiterò ad esporvi quello che è il MIO approccio alla spesa.


Innanzitutto, pianifico in anticipo quando andarci.
Ovviamente, non parlo della piccola spesa infrasettimanale che tutti facciamo quando usciamo dall'ufficio, giusto per prendere due cose, ma di quella "grossa", quella che fai una volta alla settimana per crearti una scorta che ti debba durare almeno cinque o sei giorni (a seconda di quanti proditti freschi consumi).


Di solito, il sabato mattina è il giorno da me battezzato per la spesa, oppure la domenica, ancora meglio in quanto il supermercato è praticamente deserto e si può girare con tranquillità per le corsie senza fare lo slalom tra i carrelli fermi in mezzo.


Mi sveglio molto presto anche di sabato, porto fuori Gino per la passeggiata del mattino, faccio una bella colazione con calma (di solito un frullatone di banane, manghi e, visto che è periodo, kaki o cachimela) e alle 8.15-8.30 sono già pronta per uscire.


Io sono un'amante del discount, perchè riesci a trovare prodotti freschi e di qualità ad un prezzo ragionevole; inoltre, aspetto non trascurabile, di solito il discount è poco frequentato, per cui, anche di sabato, ti muovi liberamente, senza la massa di gente che, invece, trovi nei centri commerciali più "rinomati".
Per esempio, so bene che se al sabato oso mettere piede all'Esselunga o all'Ipercoop, è come entrare al Louvre in piena stagione turistica: i ravanelli e i cavoletti di Bruxelles li vedi solo da lontano, proprio come la "Gioconda"!


A me piace fare la spesa in santa pace, toccare frutta e verdura, scegliere i prodotti migliori, valutare con calma se questo avocado è abbastanza maturo o è ancora acerbo; se devo fare tutto ciò con alle spalle una signora isterica che mi mette ansia perchè anche lei deve buttarsi sul cesto degli avocado, allora preferisco lasciar perdere e andarmene.  


Mi piace dedicare tempo alla spesa, perchè so che ogni singola scelta avrà una ripercussione sia a livello fisico che mentale.
Per questo dico che fare la spesa è un'arte e che non va improvvisata: se fai scelte sbagliate, queste si ripercuoteranno su di te.


Il mio carrello della spesa somiglia molto a quello dell'immagine a fianco: variegato, colorato, fresco.


Diciamo che, per me, il più grosso viene fatto nel reparto ortofrutta, ove staziono parecchio tempo; le corsie centrali, piene di alimenti confezionati, praticamente le salto a piè pari, se non per veloci "raid" quando devo comprare riso, pasta e cereali in fiocchi tipo avena, amaranto e quinoa.
Il banco del pesce e quello della carne subiscono visite meno frequenti ma altrettanto ragionate, in quanto mi assicuro di acquistare tagli freschi e, ove possibile, che provengano da allevamenti controllati o, nel caso del pesce, da animali pescati nell'Oceano.


Quando esco dal supermercato sono sempre soddisfatta e di buon umore, perchè ho la consapevolezza di aver riempito i sacchetti di alimenti buoni, gustosi, sani, che si tramuteranno in ottimo nutrimento per la mia pancia, oltre che delizia per il palato e per gli occhi.    


Buona spesa a tutti!


Francesca di Sport & Sapori


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